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Crisi tra Russia e Ucraina: quali sono le possibili conseguenze sui mercati finanziari





La storia è sempre foriera di saggi consigli. E’ per questo che dobbiamo guardare alle numerose crisi geopolitiche della storia per poter comprendere quali potrebbero essere gli impatti sui mercati finanziari causati dall’attuale Crisi Ucraina.

Di crisi geopolitiche ce ne sono state, ovviamente tante, nei decenni trascorsi, e sappiamo che, in media, queste hanno prodotto performance negative sui mercati nel breve periodo e con recuperi in tempi piuttosto contenuti.


Sappiamo quindi che di solito in casi di crisi politica le discese sono abbastanza rapide ma, fortunatamente, lo sono altrettanto i recuperi.

Raramente ci sono stati storni di mercato significativi con tempi di recupero lunghi; quello che conta e che oggi desideriamo analizzare sono tre elementi principali:


- quanto scende il mercato

- per quanto tempo scende

- e in quanto tempo recupera


Ci troviamo in una situazione diversa rispetto alla crisi geopolitica del 1990:

La storia ci insegna che le maggiori criticità e le crisi più prolungate si sono verificate quando i rischi geopolitici hanno generato anche gravi conseguenze a livello macroeconomico.


Questo è accaduto, ad esempio, nel 1990, quando con l’invasione del Kuwait da parte dell’Iraq si verificò una discesa abbastanza prolungata dei mercati e il tempo di recupero fu piuttosto lungo.

Le motivazioni furono essenzialmente due: 1 - Nel '90 l’economia mondiale stava già rallentando in modo significativo.

2 - In quel momento lo shock sul prezzo del petrolio fu determinante come acceleratore di una recessione già imminente.


Quali sono gli scenari possibili nella crisi tra Russia e Ucraina?

Oggi non vediamo sui mercati rischi recessivi imminenti, in quanto non abbiamo ancora recuperato i valori ante pandemia, e gli utili delle aziende risultano ancora in crescita.


Tuttavia, nella attuale crisi tra Russia e Ucraina, dobbiamo prendere in considerazione i possibili scenari:

Lo scenario più probabile è che si tratti di una crisi localizzata, che impatta sostanzialmente soltanto la Russia e i mercati limitrofi, facendo sì che il conflitto rimanga confinato.

Le conseguenze determinate dalle sanzioni non mostrano rilevanza macroeconomica per i Paesi occidentali ed escludono in linea di massima impatti significativi su petrolio e gas.


Riteniamo poco probabile che Putin decida di usare il petrolio e il gas come risposta alle sanzioni occidentali.

Sappiamo che, nonostante la Russia abbia una posizione finanziaria abbastanza solida, produce relativamente poco al di fuori delle materie prime, ed è quindi molto importante per la sua economia continuare ad avere accesso alla valuta estera attraverso la vendita di petrolio e di gas naturale all'estero. Questo limita fortemente il rischio di evoluzione della crisi a livello globale.


I mercati si stanno ora chiedendo quanto potranno ancora scendere i listini


Deutsche Bank ha calcolato che durante i classici sell-off da crisi geopolitiche ci vogliono tre settimane perché le azioni raggiungano il minimo e altre tre per riprendersi dai livelli precedenti.

Lo strategist di Deutsche Bank, Jim Reid, ha ricordato che durante i classici sell-off da crisi geopolitiche l'indice S&P 500 ha ceduto in media fra il 6% e l'8%.


Gli specialisti di Goldman Sachs hanno cercato di prevedere l'andamento dei listini basando i loro calcoli sulla recente sensibilità dei mercati globali al rublo e ritengono che, nel peggiore dei casi, un calo del 10% della valuta russa spingerebbe le azioni statunitensi in ribasso di un altro 6% rispetto alla chiusura di venerdì 18 febbraio, con un paio di punti percentuali in più di debolezza su Europa e Giappone.


E se avessimo già raggiunto il punto di svolta?


Tutte le informazioni raccolte fino ad ora sono a favore di uno scenario caratterizzato da una crisi che dovrebbe rimanere localizzata ai territori attualmente coinvolti, senza gravi impatti a livello macroeconomico.

Questo significa che i mercati potrebbero avere già scontato in gran parte le conseguenze e gli effetti della crisi.

…E se fosse già arrivato il momento di comprare approfittando dei prezzi attuali di mercato?






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Silvia Morelli

Consulente Patrimoniale



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