Dal 2020 ad oggi abbiamo vissuto giornate drammatiche dal punto di vista umano, documentate minuto per minuto dalle televisioni di tutto il mondo. E spesso la paura ha preso il sopravvento.
Proprio a causa della pandemie e delle guerre, abbiamo visto oscillare il valore dei nostri soldi e abbiamo avuto paura di perderli, al punto di essere tentati di liquidare ogni investimento nella speranza di uscire dalla bufera per salvare il salvabile… ma questa certamente la scelta peggiore!
Cosa fare allora con i nostri investimenti?
Spesso sottovalutiamo l'impatto che può avere l'emotività sui risultati dei nostri investimenti.
In ambito finanziario l’emotività è la componente più dannosa, tanto che una grande fetta dei mancati guadagni degli investitori è da attribuire principalmente al loro comportamento.
Uno studio rivela che mediamente l'emotività 'mangia' circa il 3% del rendimento annuo complessivo.
Troppo spesso, proprio sulla spinta dell'emotività, l’investitore reagisce in modo esagerato alle notizie sui mercati e compie azioni istintive come il disinvestire tutto e subito, magari con il proposito di rientrare acquistando a prezzi più convenenti.
Ma se da un lato è tecnicamente possibile uscire dal mercato nelle fasi di maggiore tensione per poi rientrare quando sembra che tutto sia passato,
dall'altro E' PRATICAMENTE IMPOSSIBILE INDOVINARE IL MOMENTO GIUSTO!
Soprattutto durante le crisi, in cui la volatilità è ai massimi,
i mercati reagiscono in maniera repentina ad ogni evento e ad ogni notizia, comprese quelle positive:
rimanere fuori dal mercato, significa non beneficiare degli improvvisi rimbalzi e non riuscire così a recuperare le perdite accumulate quando, in tutta fretta, abbiamo deciso di disinvestire.
Quali sono le conseguenze?
Si finisce per rimanere investiti sui mercati per un periodo di tempo troppo breve, che non consente di valutare correttamente le performance del nostro investimento, soprattutto se questo contiene componenti azionarie.
Si danneggia fortemente il rendimento complessivo degli investimenti, che solo grazie al tempo può generare il il risultato atteso.
"La pazienza premia gli audaci":
Come dice Warren Buffet "i mercati finanziari sono fatti per trasferire la ricchezza dagli impazienti ai pazienti"
Se ripercorriamo insieme ciò che è accaduto sui mercati azionari a seguito dei principali conflitti bellici, a partire dalla Seconda Guerra Mondiale fino ad oggi, ci rendiamo conto di come, OGNI VOLTA ,sarebbe stato sufficiente far passare il tempo, talvolta anche POCHI MESI, per recuperare quanto perso nel periodo di crisi, per poi tornare nuovamente a guadagnare.
Seconda Guerra Mondiale: RECUPERO 128,7% in 50 mesi.
Crisi Missili Cuba: RECUPERO 85,7% in 44 mesi.
Guerra Vietnam: RECUPERO 66,6% in 32 mesi.
Prima Guerra del Golfo: RECUPERO 295% in 94 mesi.
Attacco Torri Gemelle: RECUPERO 28,8% in 6 mesi.
Dopo 3 mesi i mercati avevano già recuperato quanto perso dai minimi.
Seconda Guerra del Golfo: RECUPERO 88% in 56 mesi.
In estrema sintesi, queste situazioni, che purtroppo sono state ricorrenti, hanno causato in media perdite del 21,7% in un arco temporale di 10 mesi, per poi vedere crescite immediatamente successive del 122,4% nei 50 mesi successivi.
A nessuno piace vedere oscillare il valore del proprio patrimonio; è una situazione fastidiosa, che ci coinvolge emotivamente, ci spaventa e può indurci a compiere azioni davvero dannose per i nostri investimenti.
D'altra parte, siamo esseri esseri umani e viviamo di emozioni ed è quindi impossibile metterle autonomamente da parte quando si investe.
Una delle migliori soluzioni rimane quella di affidarsi ad esperti in materia
che abbiano la capacità di guidarci anche nei momenti più difficili, e che grazie ad elevate competenze tecniche, alla capacità strategica e agli strumenti a loro disposizione, possono garantire una gestione efficiente dei risparmi sulla base dei nostri obiettivi.
Silvia Morelli
Consulente Patrimoniale
I miei servizi: Pianificazione Finanziaria e Consulenza Patrimoniale
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