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Sicuramente un Consulente Finanziario NON è un Impiegato di Banca....
Lo sa bene chi, come me, ha deciso di lasciare il comodo e sicuro posto di dipendente bancario, con contratto a tempo indeterminato, per intraprendere la strada molto più faticosa e incerta della libera professione per essere oggi Consulente Finanziario e Patrimoniale.
E per quale motivo? Lo spiego in 3 parole: PASSIONE - PROFESSIONALITÀ - LIBERTÀ
Non tutti conoscono la mia professione e spesso mi trovo di fronte persone alquanto confuse sulla vera natura della consulenza personalizzata.
Cercherò quindi di illustrare le principali differenze dei due ruoli, precisando però che non è assolutamente mia intenzione sollevare critiche nei confronti dei colleghi bancari, con i quali ho lavorato fianco a fianco per ben 25 anni e verso molti dei quali nutro una profonda stima.
Cosa deve fare un CONSULENTE FINANZIARIO?
Prima di tutto il Consulente Finanziario, così come avviene per altri professionisti (ad esempio commercialisti, avvocati, architetti, ecc..), deve obbligatoriamente superare un esame professionale per iscriversi all'albo unico dei consulenti finanziari, ed è tenuto a mantenere una formazione costante prevista dall'organo preposto al controllo e amministrato dalla Consob.
Il Consulente finanziario è sottoposto ad un regolamento che prevede, innanzitutto, il principio secondo cui egli “nella prestazione del servizio di consulenza in materia di investimenti, deve comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza”(art. 12 comma 1 reg. n. 17130/2010). Il mancato rispetto del regolamento comporta sanzioni che possono arrivare fino alla cancellazione dall'albo.
Come viene pagato un CONSULENTE FINANZIARIO?
Per quanto riguarda il compenso, il Consulente Finanziario non ha uno stipendio fisso, ma percepisce una percentuale sui capitali che segue e gestisce per i propri clienti.
Questo significa che se i clienti vedono scendere i propri investimenti, anche semplicemente a causa delle oscillazioni dei mercati finanziari, la stessa cosa succede al compenso del consulente.
Inoltre, se un cliente è insoddisfatto e decide di "portare via" il suo patrimonio, il consulente vedrà diminuire anche in questo caso il proprio compenso.
CONSULENTE - CLIENTE: interessi convergenti
E' facile comprendere come gli interessi del consulente e dei clienti vadano esattamente nella stessa direzione: maggiore sarà il ritorno sugli investimenti dei clienti, più i clienti saranno soddisfatti, maggiori saranno le possibilità di crescita professionale ed economica anche per il consulente.
E' quindi indispensabile per il Consulente Finanziario porre la massima attenzione ai bisogni dei clienti e alla gestione dei loro risparmi.
Il consulente dovrà fare scelte oculate, indirizzate a dare risposte alle reali esigenze dei clienti e sarà tenuto a prestare la massima attenzione alla sicurezza e crescita del patrimonio, perché esporsi ad inutili rischi non conviene a nessuno.
E in BANCA cosa accade?
Troppe volte ho sentito dire.... il consulente guadagna sui soldi dei clienti!
Vi vorrei far riflettere.... su cosa pensate che guadagnino le Banche?
Avete controllato quali sono i costi dei vostri Sevizi di Investimento?
Quale è la qualità del servizio offerto?
Purtroppo in Banca, sempre più' spesso, viene erogato un servizio base, solitamente incentrato su strumenti di investimento indicati dall''alto', nell'ambito di un’offerta standardizzata, che non tiene di conto delle effettive esigenze e dei diversi bisogni della clientela.
Sempre più spesso dalla Banca arrivano pressioni sui collocamenti, tralasciando talvolta il rischio effettivo dell'operazione, cosi come è accaduto negli ultimi anni con le obbligazioni subordinate delle varie Banche, o come è accaduto con la nota vicenda dei 'diamanti'; tutte situazioni nelle quali gli ignari investitori hanno finito per perdere una buona parte dei loro risparmi.
Infine, per una maggiore de-responsabilizzazione da tutto ciò che accade, gli addetti alla clientela (proprio quelli che vengono 'calorosamente' invitati a far sottoscrivere determinate operazioni) vengono poi spostati in altre agenzie o in altri ruoli per non dover rispondere in merito a consigli inappropriati e affrontare eventuali lamentele.
Il CONSULENTE: un punto di riferimento
L'impegno del consulente è quello di costruire, con ogni cliente, una relazione che possa durare nel tempo, basata sulla fiducia e sulla trasparenza.
Disponibilità e preparazione diventano elementi imprescindibili, insieme allo studio e alla dedizione, necessari per dare risposte adeguate alle diverse esigenze di famiglie e aziende.
Sempre più spesso si instaura un rapporto basato prima di tutto sulla relazione umana, nel quale i clienti rivelano ansie e preoccupazioni, obiettivi e sogni, ricercando il supporto di chi si è dimostrato nel tempo capace di fornire una soluzione alle varie problematiche finanziarie che riguardano la famiglia e non solo.
Il ruolo sociale del CONSULENTE FINANZIARIO
Il ruolo del consulente finanziario è stato valorizzato nella direttiva Mifid II, che ha reso centrale il servizio di consulenza per tutelare i risparmiatori dai rischi del “fai da te”.
Tutte le professioni hanno un valore sociale importante: quello del consulente finanziario è tutelare il patrimonio e cercare di insegnare ai propri clienti una corretta educazione finanziaria.
Il consulente finanziario è colui che oggi supporta famiglie e imprese nella pianificazione finanziaria a lungo termine, che unisce i temi del risparmio e della protezione e che abbraccia le esigenze delle diverse generazioni, contribuendo anche a formare una nuova leva di investitori consapevoli.
Silvia Morelli
Consulente Patrimoniale
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