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Il Coronavirus spaventa mercati e investitori: cosa fare

Marzo 2020

Concordo con tutti voi che la situazione attuale è molto difficile e mette a dura prova i nervi.


I dubbi sono sempre gli stessi...

Quanto durerà questa crisi?
E’ il caso di rivedere l’allocazione del proprio portafoglio?
E’ il caso di vendere?
Tutte domande più che legittime alle quali, tuttavia, è necessario dare risposta isolando, per quanto possibile, il pensiero razionale dalle emozioni.

La nostra mente è offuscata dalla paura....


Come scrive il Prof. Bertelli:

'Quella che stiamo vivendo in questi giorni è una delle situazioni peggiori per la nostra mente. Alimenta una delle nostre paure più grandi: morire di un virus (o di un veleno) sconosciuto, una malattia inguaribile che si diffonde “come la peste”.


La crescita esponenziale dei contagiati crea una situazione di disagio profonda, alimentata dai “numeri in tempo reale” che vengono diffusi. Una crescita che sembra non aver mai fine, al termine della quale – non c’è scampo – moriremo tutti!....'


'Che cosa guardano dunque i mercati?


L'indice azionario delle borse mondiali scende in corrispondenza dell’accelerazione dei casi mondiali, trascurando tutti gli altri numeri. Ogni nuovo contagio è un morto in più, anche se non è vero, naturalmente.


E finché muoiono in Cina, vabbè. Ma quando la gente muore in Europa allora è proprio grave. Potrebbe toccare anche a me (mentre lo dico sento la paura e non sto scherzando).

Guardiamo tutti nella stessa direzione, dunque? Certo, siamo tutti donne e uomini dotati di emozioni.'


Eppure di momenti di forte crisi ne abbiamo già vissuti in passato:

dal crollo delle 'Torri Gemelle' nel 2001, al fallimento della Lehman Brothers nel 2008, al più recente crollo dei mercati a fine 2018, ma ogni volta ci sembra che le cose siano diverse, più difficili da superare e ci chiediamo se riusciremo a venirne fuori.


Con lo specchietto retrovisore, quando guardiamo al passato, tutto ci appare semplice.

Ci siamo dimenticati della paura degli attentanti e del terrorismo (nel 2001), e della paura che l'intero sistema bancario potesse fallire (nel 2008), mandando in fumo tutti i nostri risparmi.


Lo sappiamo bene, perché lo abbiamo già vissuto sulla nostra pelle, ma ce lo siamo dimenticato,

che nei momenti difficili, quando c'è incertezza e non si sa ancora come si evolveranno gli eventi, la paura spinge precipitosamente al ribasso i mercati.
e che poi, quando si comincia ad intravedere anche solo lo spiraglio di una soluzione, la paura scompare, e i mercati ricominciano a salire, recuperando quanto hanno perso.


Il mercato azionario “oscilla, tentenna, traballa … mentre sale nel tempo”.


I saliscendi del mercato sono parte della storia del capitalismo, fin dal principio:

i mercati finanziari sono stati da sempre influenzati da molteplici fattori sia di natura finanziaria che da accadimenti esterni come guerre, attacchi terroristici, omicidi di figure politiche e diffusione di epidemie.

Le crisi hanno sempre comportato, nell'immediato, ripercussioni negative sui mercati e sull'economia, ma ogni volta sono state affrontate e superate, permettendo ai mercati di recuperare e continuare crescere.


Nel mercato azionario vince chi sa aspettare: essere pazienti ripaga sempre!


Se 50 anni fa avessimo investito 1000 dollari nello S&P500 (indice della Borsa Americana, considerata la borsa finanziaria principale al mondo), agli inizi di quest'anno ne avremmo avuti circa 135mila, e se avessimo investiti altri 1000, per i 5 anni successivi (per un totale di 6.000), oggi ne avremmo 650mila circa. La crescita è stata a dir poco vertiginosa!


Così, se guardiamo l'andamento storico dell'indice S&P500 , possiamo notare dal 1929 un’ascesa importante verso i massimi storici toccati nel 2020, nonostante le numerose crisi che si sono susseguite.


Il grafico in allegato, ne è una dimostrazione:



Cosa fare allora se i mercati continuano a scendere?


I protocolli medici per il virus influenzale vanno seguiti scrupolosamente.
I protocolli finanziari per i virus sui mercati vanno seguiti altrettanto scrupolosamente


  • Quando si verifica una forte correzione sui mercati, la paura ci spinge a fuggire, e siamo tentati di vendere e liquidare frettolosamente i nostri investimenti.

  • Questo sarebbe un grave errore perché significherebbe 'svendere' proprio nel momento in cui i prezzi sono più basse e realizzare perdite difficilmente recuperabili in futuro.

  • È proprio in questa fase, invece, che il potenziale profitto del nostro investimento potrebbe sensibilmente aumentare a seguito di un rimbalzo, dal momento che le correzioni di mercato, oltre ad essere tipicamente di breve durata, precedono importanti fasi di rialzo.

  • Il più grande rischio che corriamo quindi, non è tanto quello di subire una correzione dei mercati, quanto quello di rimanere fuori dai recuperi successivi.

  • Ecco perché, se abbiamo strutturato correttamente il nostro portafoglio di investimento, in base alle nostre esigenze e ai nostri obiettivi, nel rispetto del nostro orizzonte temporale, con una adeguata diversificazione e selezionando strumenti efficienti, non dobbiamo preoccuparci.

  • Non dobbiamo svendere quanto investito ma cercare piuttosto di approfittare dei 'prezzi scontati' che il mercato offre questi momenti.


Non sappiamo quanto tempo durerà questa volta la crisi, ma l'esperienza ci ha insegnato che i “corsi e ricorsi finanziari” sono momenti di opportunità e se c’è una cosa che gli accomuna, è che per quanto diversi fra loro, hanno un termine e aprono sempre le porte ad un nuovo futuro.

I mercati mondiali hanno un inarrestabile trend secolare di crescita  in quanto luogo di incontro dell’economia reale che  crescerà sempre con i suoi ritmi: spinte demografiche, aumento della ricchezza media e conseguente ricerca del benessere, progressi tecnologici.

Sono  tutti impulsi potenti connessi al genere umano stesso.


Il mondo non si ferma: è questo quello che ci aspetta!
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