21 febbraio 2020
del 15 febbraio, nel Mondo, con grandissima prevalenza cinese, ci sarebbero 67.091 contagiati, 1.526 sono le persone decedute, 8.446 quelle che sarebbero guarite.
L’allarme è alto e per chi viaggia molto, soprattutto in aereo, vedersi controllare la temperatura tre volte nella stessa giornata crea sicuramente inquietudine.
Le immagini dei telegiornali non aiutano, i titoloni dei giornali non aiutano. La paura in fondo ad ognuno di noi un po si fa sentire…
Cosa accadrebbe se la gente smettesse di andare in aereo, e magari anche di prendere i treni o di frequentare i luoghi affollati?
Tutto deserto: cinema, teatri, persino i ristoranti o i negozi nel centro delle città, figuriamoci i mega Centri commerciali dove è possibile incontrare chiunque.La paura frena le nostre azioni. Le nostre azioni impaurite finiranno per frenare l’economia.
Fino ad ora per i mercati finanziari il Coronavirus è come se non esistesse. Forse i mercati finanziari sanno qualcosa (in chiave positiva) che gli altri, tutti noi, non sanno? In realtà i mercati finanziari per ora rimangono alla finestra analizzando, più che gli allarmi, i numeri sull'epidemia.
Vediamo i numeri:
64.500 sono i cinesi che hanno il CoronaVirus. (0,54% della popolazione di Whuan).
1.526 sono i morti in Cina (2,36% dei malati, ma lo 0,012% della popolazione di Whuan).
8.844 sono le persone che ormai sembra abbiano superato la malattia (12,6% dei malati).
E’ giusto pensare che non ci siano ripercussioni sull'economia reale?
Molto dipenderà dalla durata dell’allarme.
Se il picco della malattia, insieme alla paura, continueranno a crescere, finiranno per incidere sulla produzione industriale cinese.
La Cina rappresenta attualmente circa un terzo della crescita economica globale, il prolungarsi dell’epidemia porterà con molta probabilità a maggiori oscillazioni sui mercati finanziari.
È da aspettarsi che l’impatto del Coronavirus abbia un effetto negativo maggiore rispetto ad eventi simili come la SARS nel 2003, proprio perché oggi la Cina è la seconda economia al mondo.
I cinesi rappresentano il 30% dei turisti che arrivano in Italia e sono i primi turisti nel mondo, adorano i nostri marchi, sopratutto quelli del lusso; una diminuzione del turismo cinese porterà quindi conseguenze sul settore del lusso e dei consumi.
Sono prevedibili ripercussioni per le esportazioni ed eventualmente anche per le importazioni di tutti quei prodotti “made in china” di cui sono strapieni gli scaffali dei nostri negozi.
Dobbiamo però considerare che il regime cinese prende decisioni molto rapide, anche eccessive a volte, perché non ha il problema di scontrarsi con l’opinione pubblica.
La banca centrale cinese ha immediatamente abbassato i tassi di interesse, rendendo meno costoso l’accesso al credito per cittadini e aziende riuscendo a minimizzare gli impatti sull'economia. Non appena il trend di diffusione diminuirà, le fabbriche ripartiranno a produrre a pieno regime anche più di prima.
Così la ripresa potrebbe essere molto veloce.
Anche nel resto del mondo(USA e Europa), le Banche Centrali stanno continuando a mantenere tassi di interesse molto bassi per spingere l’economia in questo difficile momento.
In particolare negli USA ci aspettiamo addirittura ulteriori tagli dei tassi di interesse.
Che significa questo?
Che i tassi di interesse rimarranno bassi ancora per molto tempo.
Chi, per paura, continuerà a lasciare i propri sul risparmi sul conto corrente, perderà l’ennesima occasione di approfittare delle opportunità di crescita che i mercati torneranno ad offrirci.
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